23.5.20

Una gardenia tessuta

C'è sempre una storia intorno ad un'opera ma questa risulta spesso sconosciuta ai più!
La storia di questo ultimo lavoro nasce da una foto che mi aveva attratto e che ho realizzato nel corso di disegno presso l'Unitre di Mestre con la guida e l'aiuto dell'insegnante Roberto Panisson.
Riporto qui sotto la foto del disegno realizzato con le matite colorate:


Vi è poi stata l'indizione della nuova edizione del concorso "Trame a Corte" dell'Associazione culturale Arcadia di Sala Baganza (Parma). Il tema scelto quest'anno: "Quando il bianco incontra l'oro" mi ha suggerito di inserire del filato dorato per rendere alcune delle parti in cui avevo utilizzato delle matite colorate con tonalità di giallo.
Il lavoro sul telaio verticale è iniziato riorientando il disegno girato in senso orario, iniziando cioè dalla parte che nel disegno è a destra e che nell'arazzo sarà in basso.
Ecco la foto delle prime foglie realizzate:


A sinistra del telaio ho riportato la foto del disegno che ho fatto ingrandire in formato A3 mentre dietro all'ordito ho inserito un lucido in cui ho riportato i contorni delle varie parti del disegno con indicazione di colori delle lane. La lampada sul retro mi consente di avere un buon riscontro del disegno da realizzare con le lane sull'ordito stesso.

Ecco il lavoro come sta proseguendo:


Per rendere le parti in oro ho utilizzato del filato acquistato dalla Ditta Pecora Nera: "New Smoking" della Filatura di Cosa. Ho acquistato anche dell'altro tipo di filato metallico in oro dalla Ditta Passamanerie che risulta però più rigido (titolo 6000) e quindi più difficile da utilizzare.

6.12.18

Lo spolinato una nuova scoperta

Con altri membri del gruppo per la tessitura a mano di Bassano, o più semplicemente Gruppo veneto di tessitori, ho partecipato ad un corso tenuto dall'insegnante di Firenze Graziella Guidotti a fine Novembre.
Non ero mai riuscito a partecipare ad un corso tenuto da questa prestigiosa insegnante, quindi era un'occasione da non perdere assolutamente.
Il corso si è tenuto presso una tessitrice che abita ad Esenta un paese al confine tra la provincia di Brescia ed il Veneto, abbastanza vicino a Desenzano del Garda. Un sabato e domenica in cui Graziella ci ha spiegato alcuni elementi base di questa tecnica tessile, anche denominata più comunemente broccato, da eseguire preferibilmente su un telaio a quattro o più licci, visto che la sua esecuzione dipende sia dal tipo di rimettaggio che abbiamo impostato che dalla sequenza delle pedalature. In sintesi si alterna una trama di fondo con una trama che imposta il disegno che si vuole evidenziare. Ecco una foto che illustra uno dei risultati ottenuti:

Graziella ci ha anche mostrato dei campioni di tessuti eseguiti con questa tecnica oltre a vere e proprie opere d'arte da lei realizzate, ecco alcune foto che illustrano i suoi splendidi lavori:



E, per finire alcuni campioni, sempre realizzati da Graziella Guidotti, di diverse tecniche di spolinato, su due diversi rimettaggi:

1.10.18

Una tenda per Cristina

Cristina mi aveva chiesto di realizzare una tenda per lei, per sostituirne una da lei fatta ad uncinetto ormai consunta. E' stata quindi l'occasione di riprendere in mano lavori e corsi fatti sulle trasparenze in passato ma anche materiale sperso sui molti libri di tessitura che ho acquistato ma mai veramente studiato e praticato. Alla fine ho scelto un idea tratta dal libro di Anne Sutton: "The strutture of weaving" pag. 154 provando diverse versioni
ecco il lavoro sul telaio:

Un particolare di possibili alternative nella pedalatura:

Ecco il rimettaggio (sequenza dell'infilata dei fili di ordito nei licci), tratto dal libro della Sutton, con la relativa pedalatura che può ovviamente essere variata al fine di modificare il risultato finale.
Ho utilizzato un pettine con riduzione di tre fili al cm. infilando due fili di ordito per dente, portando quindi la riduzione a sei fili al cm. con un filo di cotone bianco ritorto n. 8

1.10.17

Il mare o un acquario?

Un caro amico Giuseppe B. mi aveva chiesto di realizzare un piccolo arazzo per lui, mi aveva anche buttato giù un piccolo schizzo, eccolo:
Da questa idea e schizzo in cui dovevano essere presenti una vela, dei pesci e degli oggetti vari (conchiglie, stelle marine ecc.) il tutto ricoperto da una rete (di pescatori), ho cominciato a ricercare possibili soluzioni.
Mi piacevano le tarsie di Fortunato Depero e le sue diverse rappresentazioni di pesci e barche.
Ho cioè raccolto varie immagini di pesci un po' fantastici e anche quelle di una medusa, (traendo spunto da una medusa in vetro) di una barca e di un paesaggio. Insomma una ricerca iconografica di immagini possibili da riportare nell'arazzo.
Ho poi partecipato ad un laboratorio con l'artista Patrizia Polese e cercando di elaborare quanto emergeva dai vari stimoli e dalle immagini ho realizzato un disegno in cui c'era sì il mare ed una barca a vela ma anche un paesaggio nello sfondo. Tutto era attraversato da fulmini che volevano rappresentare la violenza della natura che colpisce mentre noi crediamo che le nostre opere siano immortali...
Ecco il disegno a matita realizzato nel laboratorio:


C'era anche un oblò con i pesci e questo rappresentava lo sforzo di allontanarmi da una mera rappresentazione del reale creando una sorta di finestra - oblò che si apriva in modo da creare in chi guardava il dubbio di non sapere dove si trovasse e cosa stesse veramente guardando...
Ho quindi iniziato a realizzare una parte del cartone partendo dalle immagini che mi sembravano più importanti nello spazio consentito dal piccolo telaio che avevo scelto, in quanto trasportabile in macchina. Ecco le immagini che descrivono l'avanzamento del lavoro sulla cornice-telaio. Il disegno è posto sul retro dell'ordito:



Ecco  l'ultima immagine del lavoro concluso con l'oblò ed i pesci che sono stati fatti e rifatti.
In alto compare un fulmine che attraversa da destra verso sinistra e penetra nell'oblò.


Alla fine ho aggiunto anche una conchiglia ed una piccola spugna raccolte a Lido, ai Murazzi lungo il bagnasciuga.
Il titolo è stato pensato alla fine, visto che ho presentato questo piccolo arazzo ad una mostra concorso promossa quest'anno dall'Associazione culturale Arcadia di Sala Baganza (Parma) in cui vi era un tema ecologico ed ho cercato di dare un senso alle immagini che avevo creato: il mare o un acquario?

11.7.16

Un uccello simpatico

Grazie ad un mini corso con Diana Biscaioli organizzato a Sandrigo (Vicenza) da Carla Spessato dall'Associazione Come un incantesimo, ho iniziato e poi terminato a casa un simpatico pupazzo che richiama nell'aspetto un uccello (un trampoliere viste le lunghe zampe). E' stata una scoperta eccitante, le possibilità offerte dalla lana cardata e dall'ago per infeltrirla a secco, per la realizzazione della testa, becco e corpo mentre il collo e le zampe sono state fatte con la tecnica del feltro ad acqua. Tutto da provare!

20.4.16

La sfida di un cappello tessuto

Il Coordinamento tessitori ha promosso un'altra edizione dedicata all'Accessorio necessario, scegliendo quale tema il cappello. Dopo aver partecipato ad un corso di Tessitura in forma tenuto da Marina Fornaro nel laboratorio di Lidia Miotto a MIlano, sito internet: http://www.arteinfilo.it/ ho voluto riproporre il lavoro svolto migliorandone alcuni aspetti: in particolare il tipo di lana scelta, la tecnica del decoro e l'aspetto generale.
Ecco il lavoro ultimato:

e il riepilogo delle varie fasi di esecuzione:

1) Stesura di un modello su carta quadrettata: si realizzano quattro triangoli (tipo delle casette) con una base che rappresenta l'altezza del cappello e dei triangoli nella parte superiore che andranno a chiudersi uno accanto all'altro formando la chiusura sulla testa. La lunghezza del modello corrisponderà alla circonferenza della testa aumentata della riduzione sempre presente in un lavoro tessuto (5-10%). Si fa una prova della chiusura della parte alta con del nastro adesivo di carta in modo da verificare che il modello di carta effettivamente si chiuda ed i triangoli si incastrino uno accanto all'altro.


2) La scelta della lana da utilizzare in trama: deve essere abbastanza grossa in modo da ridurre il numero dei fili di ordito ed al tempo stesso non troppo ruvida in quanto il risultato finale dovrà essere morbido per essere indossabile. Per quanto riguarda il filato di ordito deve essere robusto in quanto soggetto a delle trazioni importanti. Nel corso è stato utilizzato il lino, dipende da ciò che uno riesce a procurarsi, io ho usato del cotone robusto.

3) La parte interna della base e dei triangoli viene tessuta con il materiale scelto per la trama mentre le parti ai lati dei triangoli superiori saranno tessute con una lana della stessa riduzione in modo da mantenere la forma indicata nel disegno, va tenuto conto che questa parte di trama va eliminata alla conclusione della tessitura. Un aspetto essenziale è che base e altezza delle scalette presenti nella parte alta dei disegni devono essere uguali per incastrarsi una nell'altra. Occorrerà quindi fare delle prove per verificare questo aspetto aumentando o riducendo i passaggi di trama.

4) Man mano che procede la tessitura si possono inserire dei decori, ho scelto di usare la tecnica della broccatura, che mi ha spiegato Eva Basile. si lavora inserendo un filo supplementare di trama dopo aver aperto i fili di ordito con una stecca (pick up). Si lavora quindi sul rovescio. Una stecca robusta è altresì essenziale in quanto la trama va battuta dopo due o tre passaggi di trama in modo da nascondere completamente l'ordito.

5) Completato il disegno su carta si inizia a smontare la parte di lana ai lati dei triangoli superiori che non mi serve più, non so se questa lana può essere sostituita con delle striscioline di cartone, si dovrebbero fare delle prove per sveltire questa parte lunga e noiosa. La lana può essere recuperata se non viene tagliata. Ecco il lavoro in progress:















6) Il lavoro conclusivo è costituito dallo stringere la parte alta del cappello riducendo o eliminando fino a che è possibile le borse che si formano, in modo che i triangoli si incastrino uno accanto all'altro. Avere una forma è, in questo lavoro, quasi indispensabile in modo da poter esercitare la dovuta forza senza che il cappello si deformi. I fili di ordito vanno poi nascosti all'interno della trama in modo da fissarli tagliando la parte eccedente. Un pon-pon può poi essere aggiunto per dare un tocco di ironia e leggerezza ad un berretto troppo serioso.

13.1.16

Le prime sciarpe in seta

L'idea è nata per caso, sentendo la mia consuocera che diceva come i miei nipotini non usassero delle sciarpe, ho pensato di realizzarne due utilizzando della seta tinta con colori naturali acquistata a Filo Lungo Filo, la mostra mercato che si svolge alla fine dell'anno a Collegno (Torino). Ho previsto un colore prevalente (rosa o azzurro) per ciascuna, inserendo però anche una striscia sia verticale (in ordito) che orizzontale (in trama) dell'altro colore per il maschile e femminile che c'è in ognuno di noi.
Ho usato un telaio a pettine liccio con un pettine 32/10 (con i nuovi pettini apribili realizzati da G.S. Looms di Oderzo TV) in cui si può modificare anche nello stesso pettine la riduzione.
Ho progettato una lunghezza di 80 cm ed una larghezza di 25 cm. Ho montato un ordito di 120 cm.
Poi, visto che la prima sciarpa azzurra mi sembrava corta nella seconda ho cercato di tessere al massimo e quindi quest'ultima è arrivata a 88 cm. La larghezza varia da 23 in quella rosa a 24 cm. in quella azzurra.

24.9.15

La copertina per Olivia

Olivia è la mia seconda nipotina nata a dicembre del 2014, mi sono ripromesso di tessere anche per
lei una copertina; mia figlia mi ha suggerito un disegno:



dopo alcuni campioni che hanno permesso di scegliere gli abbinamenti delle lane, ho iniziato a tessere scegliendo di eseguirla con un rep di trama in modo da coprire completamente i fili dell'ordito. Nell'esecuzione ho incontrato una prima difficoltà per realizzare degli angoli analoghi a quelli presenti nel disegno. Dopo un tentativo non riuscito ho realizzato un triangolo in cartone che mi ha permesso di segnare sull'ordito il risultato che volevo raggiungere (vedi foto a fianco):




Lo stacco dal telaio mi ha fatto vedere altri errori ... ma ecco la copertina completata:




28.3.14

Marciana Aurea

Un lavoro iniziato nel 2011,  partendo dalla carta intestata di un'associazione dell'Isola d'Elba, bloccato perché ero insoddisfatto del risultato e ricominciato nuovamente, completandolo con nuove soluzioni per superare quanto non riuscivo a realizzare (l'incrocio dei martelli sul castello). Alla fine ho scoperto che il lavoro finito si era ristretto nella parte finale per cui il bordo che ho aggiunto ha "coperto" l'errore. Quindi nuove esperienze per progredire.
Ordito cotone, trama lana merino tinta in colori naturali. Dimensioni finali (con bordo) Larghezza cm. 77 x altezza cm. 64


7.12.13

Una copertina per Zeno

Il 15 Maggio 2013 è nato Zeno, il mio primo nipotino, l'idea classica era di realizzare una copertina ma non ho fatto i conti con Laura, sua mamma, grafica esigente, amante del blu in tutte le possibili sfumature. Mi ha dato un compito, non troppo semplice, realizzare delle onde con tre tonalità: azzurro, petrolio e blu, ed ora dopo alcune campionature,

eccomi al telaio che lentamente la copertina sta crescendo.... e, quando Zeno ha ormai nove mesi, la copertina è completata!
Ordito e trama lana. Dimensioni finali: Larghezza 95 cm. Lunghezza 120 cm.

2.5.13

Righe

Il Gruppo per la tessitura a mano di Bassano ha proposto ai suoi membri, in occasione di una mostra collettiva a Porciano (Stia),  di realizzare su un tema "le righe" dei lavori, utilizzando una cornice di identiche dimensioni. Ho pensato per questo semplice lavoro di impiegare lane con colori contrastanti, sviluppando la tecnica del passaggio da un colore ad un altro eseguita con la diminuzione delle righe di un colore ed il contemporaneo aumento delle righe dell'altro colore. Ho usato delle lane sarde ma, purtroppo, mi sono accorto a lavoro iniziato che i fili delle due lane non avevano lo stesso spessore!

Un pensiero ecologico

E' il tema proposto dall'Associazione culturale Arcadia di Sala Baganza (Parma) per il 10° Concorso internazionale di arazzo a telaio e Fiber Art che si svolgerà dal 10 al 12 Maggio 2013 nell'ambito di Italia invita presso l'Ente Fiere di Parma, avevo pensato alla contrapposizione tra i rifiuti che purtroppo seminiamo intorno a noi e la natura, vista la difficoltà di rappresentare con la tessitura degli oggetti ho inserito le loro foto limitandomi a riprodurre con la tessitura delle foglie di quercia. Ecco la foto originale ed il risultato del mio lavoro.
Ordito cotone, trama ritagli di foto e lana. Dimensioni finali: cm. 53 x 36.


18.11.12

La culla (o l'Infante) da Klimt

Ho realizzato questo arazzo su suggerimento dell'artista e insegnante Patrizia Polese che ha il laboratorio a Carbonera (Treviso), presso la quale ho seguito alcuni corsi di introduzione e approfondimento della tessitura su telaio verticale. Il lavoro proposto nell'ultimo corso era la riproduzione dell'opera di un artista. Considerato che la mostra concorso "Trame a Corte" del 2012, organizzata dall'Associazione "Arcadia" di Sala Baganza (Parma), aveva come tema l'anniversario della nascita di Klimt mi è stato suggerito di scegliere un'opera di questo grande artista. Sfogliando le sue opere  mi ha colpito il lavoro incompiuto intitolato la culla o l'infante, a seconda dei critici. Non era uno dei quadri più noti (almeno a me) e non era un tema che spesso compare nelle sue opere. Il soggetto principale (il bambino) è al culmine di un incredibile massa di altre immagini interpretabili in modo diverso a seconda dell'osservatore. Da una fotocopia a colori del quadro ho eseguito la riproduzione su carta con le matite colorate, cercando di semplificare l'intrico delle varie campiture di colore. Ho quindi fatto un piccolo campione, anche con l'utilizzo di materiali diversi dalle lane, in modo da verificarne il risultato pratico e poi ho realizzato l'opera su un telaio verticale della Ditta Artelaio. Ho usato per la maggior parte lane tinte con coloranti naturali della Ditta sarda di Atzara (Nuoro) la Robbia  di Maurizio Savoldo, incrociando i fili con altri filati che possedevo in modo da avvicinarmi per quanto possibile ai colori che percepivo nella foto. Sono stati alcuni mesi di lavoro ma, alla fine, dopo aver anche inserito i fili eccedenti sul retro del lavoro, (ho lavorato sulla parte diritta e non a rovescio), il risultato mi ha soddisfatto: un ulteriore passo in avanti nel difficile cammino del tessitore...
Foto della riproduzione del quadro "La culla"

Riproduzione su carta con matite colorate


Arazzo completato

25.3.12

Lana cornigliese



Era un progetto promosso da Antonia Sorsoli dell'Associazione culturale Arcadia di Sala Baganza (Parma) per recuperare la lana di una pecora molto bella, mi è stata inviata della lana e mi è venuto in mente di donare all'Associazione il loro logo, riprodotto utilizzando come sfondo proprio la lana inviata, ecco alcune foto che testimoniano il lavoro in progress ed il risultato finale.

17.1.12

Nuovo telaio

Alla fine, dopo averlo tanto pensato, ho acquistato il mio terzo telaio orizzontale (dopo uno controbilanciato di Bortolussi ed un'altro di Artelaio), un telaio a contromarcia della Glimakra modello Ideal, un robusto telaio a otto licci, anche se per il momento ne ho montati e collegati solo quattro. Mi sono rivolto al rappresentante italiano: la Ditta G.S. di Toffoletto Gisella di Oderzo (TV)  e-mail: giorgiosimonella@yahoo.it  che mi ha aiutato nel montaggio e nelle legature utilizzando quella proposta da Peter Collingwood nel suo libro Rug Weaving Tecniques a pag. 154. Ho poi acquistato da Woolery un manuale di una quarantina di pagine di Joanne Hall: Tying up the Countermarch Loom in cui sono riepilogate le istruzioni base di legature nei telai a contromarcia, per capire meglio la logica delle legature di questo nuovo telaio ed ora al lavoro per farlo funzionare al meglio!

9.7.11

Corsi con Patrizia Polese

A Carbonera di Treviso presso lo studio di Patrizia Polese, assieme a Lorenza, Andrea, Gisella da Settembre 2010 a Giugno 2011 ho partecipato a due corsi, uno base ed uno avanzato sulla tecnica dell'arazzo, nel secondo, in particolare abbiamo lavorato su diverse tipologie del nodo Sumak. Abbiamo realizzato dei lunghi campioni esercitandoci in particolare sulla creatività individuale e l'utilizzo di materiali diversi. Nella foto i campioni da destra a sinistra in ordine di realizzo.

4.7.11

Labirinto


In occasione del 4° concorso di artigianato tessile tenutosi a Zagarolo (Roma) dal 20 al 22 maggio 2011 ho presentato il seguente lavoro dal titolo: Omaggio a Mondrian poiché ho realizzato un arazzo ispirandomi alla sua opera "Composizione in grigio e ocra marrone" del 1918, modificando i colori originali al fine di adeguare l'arazzo al tema proposto per il concorso che era appunto "Il Labirinto". A sinistra si può osservare la foto dell'opera di Mondrian e sotto la foto dell'arazzo finito (cm. 36 x 47).

8.5.10

Mandala spezzato



Quest'anno il concorso internazionale di Arazzo a telaio e fiber art "Trame a corte" organizzato dall'Associazione Culturale Arcadia di Parma aveva come tema: "Le emozioni prendono forma grazie ai colori che. in assoluta libertà, scegliamo per dare vita ad un Mandala". Partendo da un disegno che ho trovato in internet, l'ho diviso in due realizzando due parti identiche che ho poi completato a rappresentare, con l'utilizzo di varie gamme di grigio su una parte e di lane tinte con colori naturali ed artificiali dall'altra, due stati: uno di partenza, in cui mi trovo ora, ed uno di arrivo ... forse... in cui riuscire ad acquisire sensibilità e padronanza nell'uso del colore per ciò che desidero rappresentare.

30.1.10

Realizzare un guanto












E' stata una sfida quella di realizzare un guanto con la tessitura, avevo visto un modello di guanto senza la parte finale delle dita e dopo il tentativo è stato quello di ridurre il più possibile i punti di cucitura e i tagli, orientando la realizzazione in modo da eliminarli. Dei piccoli supporti in cartone hanno aiutato l'inizio del lavoro. Mentre nella parte finale ho disegnato con dei pennarelli indelebili le riduzioni necessarie per completarlo. In sostanza due parti che si replicano e si uniscono poi con i fili lasciati all'inizio ed alla fine.
Ad uncinetto possono poi essere aggiunte delle rifiniture che abbelliscono il risultato finale.